Nelle celebri rivelazioni di Paray le Monial, il Signore chiese a
S. Margherita Maria Alacoque che la conoscenza e l’amore del suo Cuore si
diffondessero nel mondo, come fiamma divina, per riaccendere la carità che languiva
nel cuore di molti.
Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi
delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse
la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d’ogni mese.
Spirito
di amore e di riparazione, ecco l’anima di questa Comunione mensile:
di amore che cerca di contraccambiare l’ineffabile amore del Cuore
divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il
disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.
Moltissime anime abbracciano questa
pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra
le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la
quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima)
a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a
Lui nella Santa Comunione.
Ma non sarebbe molto meglio deciderci per
la Santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra
esistenza?
Tutti sappiamo che, accanto a gruppi di
anime ferventi che hanno compreso il tesoro nascosto nella Santa Comunione
settimanale, e, meglio ancora, in quella quotidiana, vi è un numero sterminato
di coloro che raramente durante l’anno o solo a Pasqua, si ricordano che vi è
un Pane di vita, anche per le anime loro; senza tener conto di quanti neppure a
Pasqua sentono il bisogno del nutrimento celeste.
La Santa Comunione mensile costituisce
una buona frequenza ala partecipazione dei divini misteri. Il vantaggio e
il gusto che da essa l’anima ritrae, forse indurranno dolcemente a diminuire la
distanza tra un incontro e l’altro col Maestro divino, fino anche alla
Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della Santa
Chiesa.
Ma questo incontro mensile
deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni
che veramente l’anima ne esca ristorata.
Il
segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione del miglioramento
progressivo della nostra condotta, ossia della maggiore somiglianza del cuore
nostro al Cuore di Gesù, attraverso l’osservanza fedele e amorosa dei dieci
comandamenti.
“Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha la vita eterna” (Gv. 6,54)
Le promesse di Nostro Signore per i devoti del suo
Sacro Cuore
Gesù
benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore,
splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i
suoi devoti:
1. Io
darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2. Metterò
e conserverò la pace nelle loro famiglie
3. Li
consolerò in tutte le loro pene
4. Sarò
loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò
copiose benedizioni su di ogni loro impresa
6. I
peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della
misericordia
7. Le
anime tiepide si infervoreranno
8. Le
anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
9. La
mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l’immagine
del mio Cuore
10. Ai sacerdoti
io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
11. Le persone che
propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e
non ne sarà cancellato mai.
12. A tutti quelli che,
per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io
prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia
disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore
sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.
La
dodicesima promessa è detta “grande”, perché rivela la divina misericordia del
Sacro Cuore verso l’umanità.
Queste
promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall’autorità della Chiesa, in
modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che
vuole tutti salvi, anche i peccatori.
CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande
Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla
Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia
di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi
consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi
per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve
incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La
pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.
I VENERDÌ – Il pentimento.
O
Cuore di Gesù, fornace ardente di amore per tutti gli uomini da Te redenti con
la Tua passione e morte di Croce, vengo a Te per chiederti umilmente perdono di
tanti peccati con i quali ho offeso la Tua Maestà infinita ed ho meritato il
castigo della Tua giustizia.
Tu
sei pieno di misericordia e per questo vengo a Te, fiducioso di ottenere,
assieme al perdono, tutte le grazie che hai promesso a chi si sarebbe accostato
ai santi sacramenti della Confessione e della Comunione nei primi venerdì di
nove mesi consecutivi.
Mi
riconosco vile peccatore, indegno di ogni Tuo favore, e mi umilio davanti alla
Tua infinita bontà, per la quale mi hai sempre cercato e hai pazientemente
aspettato che venissi a Te per godere della Tua infinita misericordia.
Eccomi
ai Tuoi piedi, mio amabile Gesù, per darti tutta l’adorazione e tutto l’amore
di cui sono capace, mentre Ti supplico: “Pietà, mio Dio, pietà di me secondo la
Tua grande misericordia. Nella Tua bontà cancella i miei peccati. Lavami da
tutte le mie colpe. Purificami e sarò mondato, lavami e sarò più bianco della
neve. Se vuoi puoi guarire l’anima mia. Tu puoi tutto, mio Signore:
salvami.”
II VENERDÌ – La fede.
Eccomi,
mio Gesù, nel venerdì del secondo mese, giorno che mi ricorda il martirio al
quale Ti sei sottoposto per riaprirmi le porte del Paradiso e sottrarmi dalla
schiavitù del demonio
Dovrebbe
bastare questo pensiero per capire quanto è grande il Tuo amore per me. Invece
sono così tardo di mente e così duro di cuore che ho sempre stentato a capirti
e a risponderti. Tu mi sei vicino e io Ti sento lontano, perché credo in Te, ma
con una fede così debole e così annebbiata da tanta ignoranza e da tanto
attaccamento a me stesso, che non riesco a sentire la Tua amorevole presenza.
Allora
Ti supplico, o mio Gesù: aumenta la mia fede, annienta in me quanto non piace a
Te e mi impedisce di vedere i Tuoi lineamenti di Padre, di Redentore, di Amico.
Dammi
una fede viva che mi faccia attento alla Tua parola e me la faccia amare come
il buon seme che Tu getti nel terreno della mia anima. Nulla possa turbare la
fede che ho in Te: né il dubbio, né la tentazione, né il peccato, né lo
scandalo.
Rendi
pura e cristallina la mia fede, senza il peso dei miei interessi personali,
senza i condizionamenti dei problemi della vita. Fà che io creda solo perché
sei Tu che parli. E Tu solo hai parole di vita eterna.
III VENERDÌ – La fiducia.
Mio
Gesù, vengo a Te per colmare il mio cuore bisognoso di amore, perché spesso si
sente solo. Troppe volte ho avuto fiducia negli uomini e spesso la mia fiducia
è stata tradita. Oggi do a Te la mia fiducia, la do a Te nella misura più
assoluta, perché so che Tu mi porterai sulle Tue braccia, verso le mete migliori.
Tu sei il solo che merita la fiducia dell’uomo: fiducia piena, totale, perché
non sei mai venuto meno alla Tua parola. Tu sei il Dio fedele, il Creatore che
ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Il mondo dà la
vertigine; Tu dai l’amore, la serenità e la pace. Tu dai la certezza di essere
salvati e nel Tuo nome ogni venerdi tante anime risuscitano alla vita della
grazia.
Nel
Tuo nome anch’io oggi risuscito nella certezza di essere salvato, perché Tu lo
hai promesso. Con la Tua Grande Promessa hai manifestato la Tua potenza, ma con
la Tua misericordia hai dimostrato l’amore. E chiedi a me una risposta d’amore.
Eccomi,
o Signore, lo Ti rispondo donando a Te ogni mia fiducia, e poiché di Te mi
fido, a Te mi affido, nella certezza che ogni preghiera, ogni rinuncia, ogni
sacrificio, a Te offerto con amore, otterrà da Te il cento per uno.
MEDITAZIONI
IV VENERDÌ – L’ umiltà.
Mio
Gesù, io Ti credo presente nel SS. Sacramento, fonte inestinguibile di ogni
bene. Per il Tuo Corpo che mi doni nella Santa Comunione, fa che io contempli
il Tuo volto nella Patria Celeste. Nell’onda pura del Tuo Sangue immergimi, o
Signore, perché io impari che nel nascondimento, nell’umile sacrificio di sé,
nasce la pace e la gioia dei cuori.
Il
mondo è orgoglio, esibizione e violenza. Tu invece insegni l’umiltà che è
servizio, mitezza, comprensione, bontà.
Ti
sei fatto mio cibo e mia bevanda con il Sacramento del Tuo Corpo e del Tuo
Sangue. E sei il mio Dio! Mi hai così dimostrato che, per salvarmi dovevi farti
umile, nasconderti, lasciarti annientare. L’Eucaristia è il Sacramento del Tuo
annientamento: chiunque Ti può adorare o calpestare. E sei Dio! L’insipienza
umana è capace di ogni profanazione. E Tu chiami con amore, aspetti per amore.
Umile e nascosto nel Tabernacolo Ti sei fatto il Dio dell’attesa. Dal profondo
del mio nulla Ti chiedo perdono per quando non ho ascoltato la Tua Voce. Mio
Signore, in questo quarto venerdì Ti chiedo il dono dell’umiltà. E’ l’umiltà
che salva i rapporti umani, che salva l’unità delle famiglie, ma soprattutto è
l’umiltà che rende veri e costruttivi i miei rapporti con Te.
Poiché
Tu ami gli umili e disprezzi i superbi, fa che io sia umile per poter essere
amato da Te. Fa ch’io sappia imitare l’umile Tua Ancella, la Vergine Maria, che
hai amato per la sua verginità, ma che hai scelto per la sua umiltà. E’
questo il dono che Ti voglio portare oggi: il mio proposito di essere
umile.
V VENERDÌ – La riparazione.
Vengo
a Te, mio Gesù, con tanti peccati e tanti difetti. Tutto mi hai perdonato nel
sacramento della Confessione, ma io mi sento ancora debitore di tanto amore di
riparazione: amore che cancelli ogni traccia del mio peccato, prima dentro di
me, e poi nella Chiesa, mia madre spirituale, che ho danneggiato col mio peccato
diminuendo in essa l’amore al Tuo Regno. Per questa riparazione Ti offro il Tuo
stesso Corpo immolato e il Tuo sangue versato per la salvezza di molti.
Anche
se molto indegnamente Ti offro, in unione con il Tuo divino sacrificio, la
rinuncia ad ogni soddisfazione illecita, Ti offro ogni sacrificio richiesto
dalla fedeltà ai doveri che ho verso la mia famiglia, i sacrifici richiesti dal
mio lavoro di ogni giorno; Ti offro tutte le mie sofferenze fisiche e morali,
affinché le coscienze intorpidite, le famiglie malate e sconvolte, i cuori
troppo tiepidi ritrovino la via della fede, la luminosità della speranza,
l’ardore fecondo della carità. E Tu, mio Gesù
Eucaristico,
vieni a me con il Tuo Santo Spirito, Consolatore Perfetto. Illumina la mia
mente, infiamma il mio cuore, affinché possa amarti con tutte le mie forze al
di sopra di ogni cosa e riparare così i peccati miei e quelli di tutto il
mondo. Concedimi di saperti fare amare anche da tutti i miei cari, fin che un
giorno ci riunirai tutti nel Tuo Regno eterno per godere della Tua misericordia
nella felicità che non ha fine.
VI VENERDÌ – La donazione.
Mio
Signore Gesù, Ti sei donato a me nella Santa Eucaristia per dimostrarmi quanto
è grande e potente l’Amore Divino.
Io
mi voglio donare a Te con fiducia illimitata e senza riserve, perché Tu veda la
sincerità del mio amore. Ma proprio perché il mio amore, pur essendo sincero, è
tanto debole e distratto dalle cose del mondo, desidero offrirti la mia
donazione totale e incondizionata. Confido che Tu, con la Tua grazia, la renda
sempre più vera.
Io
credo fermamente in Te, quindi Ti cerco amandoti, e Ti dono tutto il mio essere
e tutte le cose mie insieme con i miei affetti più cari, fino a costituire con
Te una cosa sola, perché la Tua vita pulsi nell’anima mia. Sono certo che se
questo avverrà, Tu sarai la consolazione che nessun altro può darmi; sarai la
mia forza, il mi conforto in ogni giorno della mia vita. Tu Ti sei donato a me
e io mi dono totalmente a Te, perché riesca a capire quanto è grande il Tuo
amore.
Tu
in questo giorno mi dai la Tua luce a piene mani, e mi fai comprendere che per
realizzare questa donazione, devo essere umile e forte nella fede. Per questo
ho bisogno del Tuo aiuto, della Tua assistenza, della Tua forza. È quanto Ti
chiedo con tanto amore, perché desidero realizzare la più intima vicinanza a Te
Eucaristico, non solo oggi, ma in tutti i giorni della mia vita. E Tu, mio
Signore, fa in modo che, per questa donazione a Te, io resista a ogni seduzione
delle persone, delle cose, del denaro, dell’orgoglio, e sia sempre Tuo
testimone, cercando sempre il Tuo amore e la Tua gloria.
VII VENERDÌ – L’abbandono.
Troppe
volte mi sono confuso agitandomi. Allora ho perso di vista Te, mio Vero bene, e
ho dimenticato i propositi che Ti ho donato nei primi venerdì precedenti.
Ora
Ti chiedo, o mio Gesù, di essere Tu a prenderti cura di me e delle cose mie. Mi
voglio abbandonare completamente in Te, certo che Tu risolverai tutte le mie
situazioni spirituali e materiali.
Voglio
chiudere pacificamente gli occhi dell’anima mia, stornare il pensiero da ogni
affanno e da ogni tribolazione e rimettermi a Te, perché Tu solo operi,
dicendoti: pensaci Tu!
Voglio
chiudere gli occhi e lasciarmi portare dalla corrente della Tua grazia sul mare
infinito del Tuo amore. Voglio abbandonarmi a Te per lasciarmi lavorare da Te,
che sei l’Onnipotente, con tutta la fiducia del mio cuore. Solo voglio
dirti: pensaci Tu! Non voglio più preoccuparmi di me, perché sia
Tu, che sei Sapienza infinita, a preoccuparti di me, dei miei cari, del mio
futuro. Solo Ti chiedo: mio Signore, pensaci Tu. Voglio
abbandonarmi in Te e riposare in Te, credendo ciecamente alla Tua bontà
infinita, nella certezza che Tu mi addestrerai a compiere il Tuo volere e mi
porterai sulle Tue braccia verso ciò che per me è il vero bene.
Nelle
mie necessità spirituali e materiali, tralasciando affanni ed angoscie, sempre
Ti dirò come ora Ti dico: Signore mio, pensaci Tu.
VIII VENERDÌ – La preghiera.
Devo
veramente imparare a pregare. Ho capito che invece di fare la Tua volontà, ho
sempre chiesto a Te di fare la mia. Tu sei venuto per gli ammalati, ma io,
invece di chiedere a Te la Tua cura, Ti ho sempre suggerito la mia. Ho
dimenticato di pregare come Tu ci hai insegnato nel Padre nostro e ho dimenticato
che mi sei Padre pieno d’amore. Sia santificato il Tuo nome in questa mia
necessità. Venga il Tuo regno, anche attraverso questa situazione, in me e nel
mondo. Sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra, disponendo di
questa mia necessità come meglio Ti piace, per la mia vita temporale ed eterna.
Io
credo che Tu sei la bontà infinita, quindi sono certo che Tu intervieni con
tutta la Tua onnipotenza e risolvi le situazioni più chiuse. Se anche il
malanno incalza, non mi agiterò, ma chiuderò gli occhi e con tanta fiducia Ti
dirò: sia fatta la Tua volontà. E sarò certo che interverrai e compirai, come
medico divino, ogni guarigione, anche il miracolo se occorre. Perché non c’è
medicina più potente di un Tuo intervento di amore.
Non
confiderò più negli uomini, perché so che è questo che intralcia l’operare del
Tuo amore. La mia preghiera fiduciosa sarà sempre rivolta a Te, perché in Te
credo, in Te spero, Te amo sopra ogni cosa.
IX VENERDÌ – Il proponimento.
Son
giunto al termine dei Nove Primi Venerdì da Te richiesti per colmarmi delle
grazie previste dalla Tua Grande Promessa. Durante questi nove mesi Tu mi hai
aiutato a crescere nella fede e nella vita di grazia. Il Tuo amore mi ha
attirato a Te e mi ha fatto comprendere quanto hai patito per salvarmi e quanto
è grande il Tuo desiderio di portarmi a salvezza. Tutto l’amore di un Dio si è
riversato su di me, ha illuminato la mia anima, ha rafforzato la mia volontà e
mi ha fatto capire che a nulla serve all’uomo guadagnare anche tutto il mondo
se poi perde la sua anima, perché perduta l’anima è perduto tutto, salvata
l’anima è salvato tutto. Ti ringrazio mio Gesù, di tanti doni e Ti offro, quale
testimonianza della mia gratitudine, il proposito di accostarmi più spesso ai
sacramenti della Confessione e della santa Comunione con l’adorazione, il
rispetto, la devozione e il fervore di cui posso essere capace.
E
Tu continua ad assistermi, o mio Gesù, con il Tuo amore sempre vigile e sempre
misericordioso, perché io impari ad amarti per Te stesso, ancora più che per i
Tuoi benefici. Voglio poterti dire sempre con sincerità: Amore mio ti voglio
tanto bene. E Tu che hai detto: “Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo
e io le farò riposare” (Ezechiele 18, 15), conduci anche me, perché mi nutri
del Tuo amore e riposi sempre sul Tuo cuore.
In
particolare voglio offrirti in ringraziamento di tutti i tuoi benefici, il
proposito di non lasciare mai la Messa alla domenica e negli altri giorni
festivi, e di insegnare anche ai miei familiari l’osservanza di questo terzo
Comandamento che Tu ci hai dato perché veniamo ad attingere al Tuo amore la
gioia e la serenità che nessun altro può darci.