sábado, 12 de novembro de 2016

Regina delle gemme

Suor Juliana Montanari, EP

 

Pure come l’acqua cristallina, brillanti come le stelle e rigide come una fortezza, queste le notevoli caratteristiche di un bel simbolo di Dio: le pietre preziose. Che siano smeraldi, rubini, topazi o diamanti, sono ricchezze mirabili, depositate nelle viscere della terra dal Creatore. Ma il Divino Artefice ha collocato tali meraviglie solamente lì?
Alcune, più preziose ancora di quelle estratte dal suolo, Egli le ha volute nascondere in fondo al mare. Sono le perle. In realtà, esse non sono pietre, poiché sono il risultato di un processo organico, ma possono essere catalogate tra le gemme più preziose.
Come il Cielo è il premio per quelli che hanno vinto le prove di questa vita ed è conquistato attraverso la sofferenza, così la perla è frutto del dolore, la ricompensa di una grande lotta. Quando l’ostrica è raggiunta al suo interno da un elemento estraneo, sia esso un granello di sabbia o una particella di roccia, la sua difesa consiste nel produrre la nacre o madreperla, sostanza che avvolge l’invasore e che rapidamente si cristallizza, formando poco a poco una piccola sfera. Fino al completamento di questa cristallizzazione, essa continuerà il suo attacco contro il nemico, al punto di ricoprirlo interamente. In questo modo si produce la perla, la regina delle gemme.
La si può trovare in vari colori, rosa, rosso, beige, azzurro, arcobaleno e nero, la più rara. Queste variazioni dipendono da proteine, detriti e dal colore interno della conchiglia dell’ostrica. Le perle, nella maggior parte, hanno un formato irregolare. Gli scienziati dicono che solo una su diecimila è perfettamente sferica, il che le dà un valore tutto speciale.
Anticamente, le perle erano uno dei maggiori simboli di potere e regalità nel mondo, usate nei più magnifici gioielli e offerte ad alte personalità. Trovare una perla grande e di colore intenso, alcuni anni fa, significava un dono immenso che avrebbe cambiato la vita del suo fortunato proprietario.
Preziose e bellissime sono le perle, ma, difficili da procurarsi. Perché? Capriccio della natura, risponderebbe erroneamente chi non sa contemplare la mano di Dio che conduce le sue creature. Dobbiamo considerare, infatti, che il Creatore ha fatto tutto con ponderazione e misura, affinché l’uomo comprendesse il simbolo di tutte le cose e ne traesse profitto, soprattutto, spirituale.
Infatti, più preziosa di una perla è la grazia divina, che gli uomini del giorno d’oggi sembrano aver dimenticato di cercare… Noi la riceviamo come una semente nell’ora del Battesimo e dobbiamo farla crescere con i Sacramenti, con la preghiera, con la rinuncia al peccato e a tutto ciò che può allontanarci da Dio, poiché è lei che ci porterà alla beatitudine eterna, trasformandosi lì in gloria, nel più splendido dei regni.
Sappiamo, allora, cercare questo gioiello di valore incalcolabile e, dopo averlo trovato, conservarlo per sempre, costi quel che costi, seguendo il consiglio di Nostro Signore Gesù Cristo nel Vangelo, quando, seduto sulla barca, nel Lago di Genesaret, disse alla moltitudine assiepata sulla riva: “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra” (Mt 13, 45-46).


In corone, come quella della regina della Baviera (foto 1), in diademi come quello della granduchessa
di Baden (foto 2), in orecchini (foto 3) o in bracciali (foto 4), le perle si distinguono per eleganza e bellezza.
Sotto, ostrica perlifera (foto 5), perle coltivate di Tahiti (foto 6) e diversi tipi di perle naturali (foto 7)